L’autoaccettazione è il primo indispensabile ingrediente del tuo benessere personale

Ogni essere umano è un piccolo universo dal valore inestimabile. Esaltare la tua unicità quindi, invece di svilirla cercando di essere chi non sei, è il più grande atto d’amore che puoi fare verso te tessa.

Autoaccettazione

L’insana tendenza al paragone

Una storia racconta che un giorno un Re andò nel suo giardino e trovò alcuni alberi e delle piante morenti, mentre alcuni fiori erano appassiti. Alla domanda del Re su cosa stesse succedendo, la Quercia disse che stava morendo perché non poteva essere alta come il Pino. Osservando il Pino il Re lo trovò sofferente perché non poteva portare grappoli come la Vite. E la Vite stava morendo perché non poteva fiorire come la Rosa.

Infine trovò una pianta, la Viola, fresca e fiorente come sempre. Alla domanda del Re su come mai fosse così in salute rispetto agli altri, la Viola rispose: “Mi è sembrato scontato che quando mi hai piantato tu desiderassi una Viola. Se avessi voluto una Quercia, un Pino, una Vite o una Rosa, avresti piantato quelle. Allora ho pensato: visto che non posso essere altro che ciò che sono, cercherò di manifestarmi al meglio di me stessa”.

Questa storiella (letta su internet ma credo tratta da Il Libro Arancione di Osho), con la sua semplicità, ti illumina rispetto ad un tipico comportamento umano: la tendenza a paragonarsi agli altri. Non c’è nulla di male in sé nel confronto, anzi, per la tua crescita è fondamentale perché, spingendoti a rapportarti alla diversità altrui, ti aiuta ad ampliare la visuale da cui osservi te stessa e la realtà che ti circonda. Se non esistesse diversità e fossimo tutti uguali, infatti, oltre ad essere mortalmente noioso, verrebbero a mancare quelle fondamentali occasioni di maturazione capaci di farti concretizzare grandi cambiamenti personali.

Ma quello che ti avvelena è quel confronto nocivo e controproducente che va a coincidere con lo sminuire costantemente te stessa. La tendenza ossessiva al paragone, di fatto, ti spinge solitamente ad uscire perdente da una gara in cui l’altra risulta sempre più bella, più intelligente, più coraggiosa, più simpatica, più competente, più fortunata ecc.

Il paragone diventa, in questo modo, un vero e proprio tormento che offusca la consapevolezza dei preziosi doni che custodisci dentro di te i quali, se messi veramente a frutto, ti permetterebbero di far risplendere la tua unica e speciale natura. E invece no. Ogni giorno, probabilmente anche tu come la maggioranza delle persone, studi i comportamenti e le abitudini altrui e, in modo più o meno consapevole, paragoni te stessa e la tua vita a quella di chi ti circonda o, peggio ancora, ai modelli stereotipati che la cultura impone.

Se vogliamo apprezzare tutti gli esseri viventi e la loro importanza nella loro singolarità, dobbiamo liberarci dall’idea di trovarci in un crogiuolo nel quale tutti dobbiamo essere la stessa cosa. La televisione, i manifesti pubblicitari, le riviste di moda, tutto sembra dirci che è importante apparire, agire e pensare in un certo modo, vale a dire uniformarsi a tutti gli altri. Non è vero. Anzi, è innaturale. Non dovremmo lottare per essere tutti la stessa cosa, perché è proprio attraverso le nostre differenze e le diversità che riusciremo ad ottenere l’equilibrio e l’armonia. Nel nostro essere uguali ad ogni costo, non riusciremo mai a vedere la sacralità di ciascun individuo in quanto singola e irripetibile creazione. Dobbiamo sapere che siamo tutti Uno, che siamo la stessa cosa, solo in forme diverse. (dal libro “I custodi della Terra” di Leslie Baer-Brown e Bob Rhein, Ed. Amrita)

La trappola del miglioramento personale

Non parliamo poi delle infinite proposte che vengono fatte nel campo del miglioramento personale. Corsi, seminari e programmi di ogni tipo si propongono di aiutarci a migliorare le nostre prestazioni lavorative, la nostra capacità di comunicare, il nostro aspetto estetico, la nostra libertà finanziaria, la nostra capacità di attirare il partner giusto o di crescere bene i nostri figli. Ormai siamo immersi nella cultura dell’automiglioramento ed è facile, in tutto questo, arrivare alla conclusione di non essere abbastanza accrescendo così, al nostro interno, un profondo e pericoloso senso di inadeguatezza.

Ma, in realtà, chiariamolo subito, nessun corso potrà annullare una distorta valutazione del tuo valore. Solo la presa di coscienza della bellezza che ti porti dentro e dei molti doni che hai da condividere – di cui dovresti essere sempre immensamente grata – può farti muovere verso una nuova crescita e nuove trasformazioni senza il timore di essere quella che sei nel momento presente.

È strana la tendenza che abbiamo a guardare le altre con uno sguardo molto più compassionevole e benevolo di quello che concediamo a noi stesse. Siamo così abituate al confronto e al paragone che spesso, senza nemmeno rendercene conto, emettiamo verso noi stesse giudizi impietosi che non lasciano nessun spiraglio di luce.

Il pensiero positivo non stava funzionando perché cercavo di usare le affermazioni per cambiare la visione negativa che avevo di me stessa e della mia vita. Il fatto è che la visione che avevo di me stessa creava la realtà circostante, quindi la prima cosa da fare è stata di cambiare la visione che avevo di me stessa, iniziando ad accettarmi. Con la pratica ho iniziato ad osservare i pensieri, le sensazioni e le emozioni in un modo gentile e non giudicante ed ho scoperto che la maggior parte dei miei pensieri ed emozioni, non appartenevano alla parte più autentica di me, ma erano il frutto di condizionamenti di anni ed anni. Il fatto di vederli, riconoscerli e stare con loro in modo gentile e compassionevole, ha dato a questi pensieri ed emozioni negative la possibilità di poter venire allo scoperto e di non tormentarmi più. Ho capito che per anni ho usato tante delle mie energie per soffocare tutto questo, a scapito della mia realizzazione personale. (dal sito www.chiaratedeschi.it)

Valorizzare il tuo modo di essere

Ma prova a pensare alle piante. Cosa succederebbe se alcune di loro, visti i colori più accattivanti o le forme più aggraziate di altre loro simili, decidessero di non sbocciare o di nascondersi sotto terra? Di sicuro ci sarebbe nel mondo molta meno bellezza e varietà. Per quanto questa idea possa apparire inverosimile, rappresenta di fatto quello che spesso facciamo noi quando, dopo esserci paragonate a qualcun altra, ci convinciamo di essere da meno, di avere qualcosa che non va e di vivere una vita meno significativa. E allora cerchiamo con tutte le forze di trasformarci e di stravolgere la nostra natura.

È necessario renderti conto però che, così come ogni seme è predisposto per dare alla luce un certo tipo di pianta, anche tu hai una propensione ad essere in un certo modo. Senza nutrire assurde pretese verso se stessa e senza stabilire paragoni con le proprie consorelle, una pianta semplicemente germoglia, cresce e si mostra al mondo per quella che è, sfruttando le proprie qualità indipendentemente dal fatto di essere nel “modo giusto”. Ogni pianta, quindi, segue ed asseconda senza resistenze la propria natura e questo, anche per te, è l’antidoto migliore al senso di inadeguatezza e di inferiorità. Senza esaltarti né sminuirti, devi semplicemente seguire la spinta della tua “forma” correggendo, quando serve, quello che non funziona e che può essere migliorato.

È necessario pertanto aprirti a te stessa e abbracciare pienamente la tua unicità per poter apprezzare e massimizzare quello che porti dentro. Cercare di contrastarlo è come tentare di nuotare controcorrente. Per un po’, con molta fatica, riuscirai a stare a galla, ma ben presto le forze ti abbandoneranno e ti ritroverai, inerme, a venire sballottata dalla corrente senza alcuna precisa direzione.

Nell’osservare un fiore che sboccia o un frutto che matura, invece, non si percepisce nessuna forzatura, nessuna tensione. Così funziona la Natura e così dovresti funzionare anche tu. Con amore e accettazione verso te stessa, quindi, dovresti imparare a focalizzarti sul far fiorire al massimo il tuo potenziale senza cercare di assecondare l’assurda e avvilente pretesa di diventare la “brutta copia” di qualcun altra.

Psicogiardinaggio Pratico
innaffia questo seme di consapevolezza

Prenditi un po’ di tempo per riflettere sul paragone con le altre, su quanto realmente ti accetti per quella che sei, su quanto cerchi di adattarti e conformarti a modelli imposti dalla società che, in realtà, non ti si addicono affatto. Poi, con calma, prova a rispondere alle seguenti domande:

  • Posso, in tutta onestà, affermare che mi accetto e mi apprezzo per quella che sono?
  • Se no, generalmente quali critiche e giudizi negativi emetto su me stessa?
  • Sto cercando di assecondare un modo di essere che non mi corrisponde?
  • Se sì, lo sto facendo per soddisfare le aspettative di chi?
  • Paragonarmi alle altre è diventata ormai un’abitudine?
  • Se sì, qual è il metro di paragone su cui mi focalizzo?
  • Quale immagine di me emerge da questo paragone?
  • È un’immagine positiva che mi rafforza e accresce la mia autostima?
  • Se no, cosa posso fare per sradicare questa insana abitudine?
Qual è il tuo punto di vista?
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