Biomimetica: imita la Natura per trovare soluzioni creative alle sfide della tua vita

“Ogni cosa che puoi immaginare, la Natura l’ha già inventata” ha detto il fisico tedesco Albert Einstein. Ecco il principio base della biomimetica: puoi imitare le soluzioni ingegnose che la Natura ha già trovato molto prima di te!

Biomimetica

La Natura, sulla vita, la sa lunga…

Dal greco bios, vita, e mimesis, imitazione, la Biomimetica (o Biomimesi) è la disciplina che studia ed imita le caratteristiche degli esseri viventi e dei processi biologici come modello di riferimento per il miglioramento delle attività e delle tecnologie umane. La Natura è fantasiosa ed ha risolto già molti problemi e quindi, si chiede la Biomimetica, perché non ispirarsi a lei per trovare soluzione alle sfide che incontriamo ogni giorno?

Piante, animali, microbi, ecosistemi presenti sul Pianeta prima di noi, hanno trovato quello che funziona e che è duraturo nel tempo, e lo hanno fatto rispettando l’ambiente. Perciò, imitando gli organismi che meglio si sono adattati al nostro habitat, ci diamo la possibilità di creare un futuro sostenibile e di riuscire a far fronte alle diverse avversità che minano la nostra sopravvivenza.

La Biomimesi nasce proprio dalla consapevolezza che la Natura è una banca dati di innovazioni progettuali, un archivio di brevetti disponibili immediatamente, un laboratorio di ricerca e sviluppo a nostra disposizione: la Natura, in 3.8 miliardi di anni, ha avuto la possibilità di migliorare le proprie capacità di rigenerarsi ed evolvere, attraverso un percorso di prove ed errori, che vengono offerte alla cultura del progetto come un enorme bagaglio di soluzioni progettuali a cui ispirarsi. Sicuramente ci vuole una certa umiltà per accettare che un qualsiasi microrganismo sia come individuo che come gruppo possa insegnarci qualcosa. (dall’articolo “Biomimesi: definizione, principi e strumenti”, www.genitronsviluppo.com)

La diffusione di questo concetto si deve alla biologa statunitense Janine Benyus che nel 1997, grazie al suo libro Biomimicry: innovation inspired by Nature (Harper Perennial), ha fatto conoscere al grande pubblico questa affascinante scienza. In questo testo la Beynus ci invita a riformulare il nostro pensiero in merito a cosa intendiamo per innovazione e sostiene che dovremmo guardare alla Natura come:

  • Modello: dalla Natura possiamo astrarre modelli che ispirino soluzioni tecniche
  • Misura: nella Natura possiamo identificare standard ecologici come riferimenti quantitativi e qualitativi
  • Mentore: la Natura è maestra nella ricerca della soluzione più efficiente

Se vogliamo imitare consapevolmente l’ingegno della Natura, ci ricorda la Benyus, dobbiamo guardare ad essa in modo diverso.

La spirale della progettazione biomimetica

Nel 2005, per trasformare le strategie della Natura in soluzioni progettuali innovative e sostenibili, il desiner industriale australiano Carl Hastrich ha sviluppato un processo passo-passo a forma di spirale chiamato Biomimicry Design Spiral (Spirale della Progettazione Biomimetica).

Spirale della progettazione biomimetica

I passaggi da seguire sono questi:

IDENTIFICARE. Si identificano le funzioni che il proprio progetto deve eseguire e, quindi, ciò che si desidera che il progetto sia in grado di fare. La domanda da porsi qui non è “Cosa voglio progettare?” ma “Cosa voglio che il mio progetto sia in grado di fare?” e, poi, “Perché voglio che il mio progetto sia in grado di fare questo?”.

TRADURRE (o BIOLOGIZZARE). Una volta creato l’elenco delle funzioni che il progetto deve eseguire, le si traduce in termini che abbiano senso nel mondo biologico. La domanda da cui partire è “Come svolge questa funzione la Natura?” e, una volta definite le condizioni dell’habitat che riflette i parametri del proprio progetto, si traducono questi parametri nei Modelli Unificanti della Natura (detti anche Principi della Vita), ossia le regole della Natura per la sostenibilità:

  • La Natura usa solo l’energia di cui ha bisogno e fa affidamento su quella disponibile gratuitamente
  • La Natura ricicla tutti i materiali
  • La Natura è resiliente a ciò che la disturba
  • La Natura ottimizza piuttosto che massimizzare
  • La Natura ricompensa la cooperazione
  • La Natura ha una capacità di apprendimento continuo
  • La Natura usa la chimica e i materiali che sono sicuri per gli esseri viventi
  • La Natura costruisce usando risorse abbondanti ed incorpora quelle rare con parsimonia
  • La Natura è localmente armoniosa e reattiva
  • La Natura adatta la forma alla funzionalità

SCOPRIRE. Si passa a scoprire le strategie che la Natura usa per svolgere le funzioni identificate considerando sia i modelli reali che quelli metaforici. In questo passo della Spirale si viene invitati ad uscire in mezzo al verde, a setacciare la letteratura sul tema, a fare brainstorming con i biologi e a creare una tassonomia delle strategie naturali.

ESTRAPOLARE. Si decodificano le strategie scoperte e si descrive come funzionano in termini che abbiano senso per la professione di designer.

IMITARE. Prendendo in considerazione più soluzioni, si utilizzano le proprie competenze professionali per creare una soluzione di progettazione basata sull’imitazione di una o più strategie naturali scoperte ed estrapolate.

VALUTARE. A questo punto, dopo aver messo a confronto la soluzione di progettazione trovata con l’idea di partenza, si valuta il proprio progetto rispetto ai Modelli Unificanti della Natura. Infine, si riflette sulle molte idee e lezioni che sono emerse nei passaggi precedenti e si decide come si intende utilizzare il prossimo giro (o giri) di Spirale. Alcune domande da cui partire sono “Il mio progetto può adattarsi ed evolvere?”, “Il mio progetto crea condizioni favorevoli alla Vita?”, “Come posso migliorare il mio progetto?”.

Nel regno vegetale, le foglie dei rami e i rami lungo il tronco tendono ad occupare posizioni che rendono massima l’esposizione al sole, alla pioggia e all’aria. Perciò, un fusto verticale produce foglie e rami secondo schemi regolari; è raro, però, che queste formazioni seguano schemi rettilinei, perché in tal modo si priverebbero a vicenda della pioggia e della luce. Invece la successione delle foglie e dei rami ha una componente rotatoria che, con l’avanzamento verso l’alto traccia intorno al fusto un’elica immaginaria. Schemi analoghi di unità ripetitive sono formati anche dai semi del girasole, dalle squame delle pigne e da quelle dell’ananas e dai petali della rosa. La botanica però non è il solo ambito naturale in cui regnano le spirali: la loro presenza si può riscontrare su scale di grandezza che vanno dal microscopio alle galassie. (dal libro “La sezione aurea”, Ed. BUR)

Come imitare la Natura

Ora, anche se non sei una progettista, puoi fare riferimento a questo modello per la tua crescita personale. Vediamo, allora, come si svolge un giro di Spirale:

  • Identifica la questione che vuoi risolvere: essere più organizzata, imparare a rilassarti, gestire con maggiore serenità il cambiamento, lavorare bene in gruppo ecc.
  • Facendo riferimento ai suoi vari soggetti – piante, animali, paesaggi ecc. – chiediti come la Natura affronta la questione
  • Estrapola le strategie naturali calzanti con la questione che ti sta a cuore, considerandole da un punto di vista sia concreto che simbolico
  • Seleziona la strategia (o le strategie) più adatta ed inizia ad imitarla decodificandola in azioni pratiche “ecologiche” (non solo da un punto di vista ambientale, ma anche personale) che puoi compiere nella tua quotidianità
  • Dopo avere messo in pratica la strategia naturale scelta, verifica i risultati ottenuti e rifletti sulle lezioni di vita che hai ricevuto
  • Se la strategia scelta non ti ha portato a risultati positivi, fai un altro giro di Spirale

Facciamo un esempio pratico. Ammettiamo che tu ti renda conto che il caos in cui è perennemente immersa la tua casa ti sta creando dei problemi e, pertanto, decidi che vuoi organizzare meglio gli spazi. Da quale soggetto naturale puoi farti ispirare? Senz’altro, un primo ottimo candidato sono le Termiti, degli insetti dotati di una notevole capacità ingnegneristica che, diciamolo, in genere amiamo molto poco visto i danni che sono capaci di causare.

A costruire il termitaio, fatto di legno, sabbia, argilla e saliva, sono le termiti “operaie” che, scrive Elise Schirrmacher in La strategia dello scoiattolo (Ed. Castelvecchi), sono maestre naturali del Feng Shui (l’arte cinese di costruire ed arredare le case in modo da mantenere stabile il livello energetico di chi le abita). In un termitaio, infatti, l’energia scorre perché ogni passaggio è lasciato libero in modo che ci sia sempre aria pulita.

In un termitaio, quindi, non si vedrebbero mai pile di libri dietro una porta, montagne di vestiti sopra il letto o scatole accatastate sopra all’armadio. Ora, se tieni conto che in media utilizziamo soltanto il 20% degli oggetti che abbiamo in casa, quello che le Termiti ti invitano a fare è creare spazi puliti ed ordinati per accrescere il tuo buonumore e il livello del tuo benessere psicofisico!

Recentemente, sempre grazie a Janine Benyus, è nato il progetto Ask Nature, una banca dati online di innovazioni biologiche efficienti e sostenibili a disposizione dei progettisti. Anche se non sei una desiner, puoi comunque farci una capatina e provare a fare una ricerca sulla questione che ti interessa. Magari trovi qualcosa di utile!

NOTA BIBLIOGRAFICA. Oltre al già citato articolo di Lucia Pietroni, per scrivere questo testo ho consultato questi due articoli: Biomimetica: quando imitare la natura fa bene al design di Mariangela Martellotta (www.architetturaecosostenibile.it) e The power of the Biomimicry Design Spiral di Denise DeLuca (https://biomimicry.org)

Psicogiardinaggio Pratico
innaffia questo seme di consapevolezza

Anche se non hai a disposizione una squadra di biologi con cui fare brainstorming, usando le risorse a te facilmente accessibili – libri, siti web, documentari ecc. – prendi in considerazione una problematica che stai affrontando in questo momento e, facendoti guidare dalla Spirale della Progettazione Biomimetica, ispirati al mondo naturale per trovare la soluzione più adatta.

Per iniziare, puoi partire da queste domande:

  • A quale questione sto cercando soluzione in questo momento?
  • Quale aspetto della mia vita coinvolge?
  • Perché è importante per me trovare una soluzione?
  • A quale soggetto/elemento/sistema naturale posso ispirarmi?
  • Quali strategie usa questo soggetto/elemento/sistema naturale?
  • Come posso adattare le sue strategie alla mia problematica?
Qual è il tuo punto di vista?
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