Anche tu, proprio come fa il mondo naturale, puoi dare forma ad un ecotono personale

Sei un micro ecosistema che può incrociarsi con altri micro ecosistemi per dare forma a nuove aree ricche di biodiversità umana e creativa.

fiume che attraversa un bosco

Gli ecotoni nel mondo naturale

Per quanto possa sembrare una parola di fantasia, ecotono è un termine che esiste davvero (derivato dall’inglese ecotone, composizione di eco(logy), ecologia, e tone, tono) e in Ecologia viene usato per indicare il luogo in cui due ecosistemi si incontrano.

Si tratta di una zona di transizione che può avere un’estensione notevole ma, in genere, è più ristretta delle aree occupate dalle comunità principali che unisce. Un ecotono, però, è più della semplice somma di due ecosistemi e, infatti, oltre a contenere specie proprie delle comunità confinanti, presenta anche specie completamente diverse e nuove della zona ecotonale. Proprio per questo rappresenta, in ambito ecologico, la zona di massima biodiversità (superiore a quella delle due aree omogenee che unisce) ed è uno dei pattern naturali più interessanti, ricchi ed efficienti.

Diventa facile intuire, quindi, che gli ecotoni sono indispensabili perché attraverso di essi avviene il collegamento fra ambienti molto diversi tra loro: boschi e prati, laghi e foreste, acque dolci e acque salate ecc.

L’ecotono, insomma, è un luogo di margine, mescolanza e transizione che può essere sia naturale che artificiale. Ecotoni naturali sono, ad esempio, le spiagge, le lagune, gli argini di un fossato, le rive di un lago, le siepi, il limitare delle foreste. Ma sono ecotoni, in questo caso antropizzati, le periferie delle città e, nel contempo, le esperienze di intreccio e di scambio tra persone o gruppi eterogenei.

Talvolta gli ecotoni nascono a causa di un disturbo dell’ecosistema che può essere naturale come, ad esempio, un’alluvione o un incendio, ma anche causato dall’essere umano come il disboscamento o il pascolo. Questi eventi disturbanti provocano un improvviso cambio nelle condizioni di luce, fertilità e umidità, provocando un riassestamento delle specie in quel luogo.

Gli ecotoni e la permacultura

A capire e sviluppare il potere degli ecotoni e dell’effetto margine è stata soprattutto la Permacultura. Il suo undicesimo principio, infatti, è “usa e valorizza il margine”. I bordi, i confini e le aree periferiche sono così passate dall’essere snobbate, e talvolta perfino detestate,  a diventare una parte importante nella progettazione di ecosistemi umani sostenibili.

Le zone marginali agiscono da filtro o da barriera per i flussi di energia, permettendo di indirizzarli, bloccarli o accumularli. Basti pensare alle siepi frangivento, alle strisce fiorite al margine dei campi, ai detriti accumulati dalle maree, alle foglie ammonticchiate lungo muretti o staccionate. Sono le zone a più elevata energia, che interfacciano mondi diversi e lo fanno in maniera complessa.

Ma la Permacultura ci insegna a ritrovare questo modello funzionale e a valorizzarlo in molti ambiti: nei processi e nelle dinamiche di comunità, nella progettazione e nelle strategie di trasformazione dei luoghi, nella gestione delle risorse (naturali e umane), nella relazione tra persone.

Gli ecotoni nella dimensione umana

Quella che ti propongo in questo articolo è una suggestione.

Ora, tu potresti pensare: tutto molto interessante Pamela, ma io come faccio a far incontrare due ecosistemi? E io ribatterei: hai forse dimenticato che anche tu sei un ecosistema?

Esempi di ecotoni personali potrebbero essere:

  • Tu (ecosistema 1) che entri in relazione con un’altra persona (ecosistema 2)
  • Tu (ecosistema 1) che ti impegni in un progetto/lavoro (ecosistema 2)
  • La comunità della città in cui vivi (ecosistema 1) che incontra la comunità di un’altra città (ecosistema 2)
  • La tua idea “x” (ecosistema 1) che fai incrociare con l’idea “y” (ecosistema 2)

Gli esempi potrebbero essere molti, ma penso tu abbia capito il principio di base.

Diciamo che un ecotono personale può nascere dall’intreccio tra te stessa e qualcos’altro o qualcun altro, oppure dall’intreccio tra due realtà che fai tu incontrare.

La consulente di carriera americana Megan Leatherman, ad esempio, vuole creare questo ecotono: l’Ecosistema Lavoro + l’Ecosistema Natura. Chiama questo ecotono A Wild New Work (un nuovo lavoro selvaggio).

Io, pensandoci, mi sono resa conto che forse ne ho creato uno, o comunque ci provo, senza rendermene conto. Quando ho dato vita a Giardinaggio Interiore volevo fondere queste due cose: Metafore Naturali + Benessere Psicologico. E Giardinaggio Interiore potrebbe essere il nome di questo ecotono? Forse…

Anche l’Ecopsicologia è un ecotono nato dalla fusione di due discipline: Psicologia + Ecologia (anche se poi contempla altre discipline).

Ma, in fondo, credo che ognuna di noi abbia creato già diversi ecotoni nella sua vita a partire dalle relazioni interpersonali – di tipo famigliare, sentimentale, di amicizia – in cui si è dato vita ad un “noi” che è più della semplice somma delle due parti coinvolte, ma è una dimensione nuova e diversa con una ricchezza tutta sua.

Allora, dimmi un po’: Qual è il tuo ecotono? (naturalmente non deve riguardare per forza il lavoro, ma qualsiasi aspetto della tua vita!)

Psicogiardinaggio Pratico
pianta questo seme di consapevolezza

Soffermati un attimo a pensare a te stessa e alla tua vita, poi chiediti:

  • In quale contesto vorrei dare vita ad un nuovo ecotono?
  • Quale ecosistema posso unire a me stessa, o quali ecosistemi posso unire tra loro, per dare vita ad un nuovo ecotono ricco di diversità, rinnovamento e potenziale?
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