Composta il passato per imparare dagli errori commessi e trasformarli in opportunità
Tutto ciò che sei stata e hai fatto nel passato non descrive affatto chi sei oggi. Ma tutto quello che hai imparato dalle tue esperienze passate può diventare parte di chi diventerai nel tuo futuro.
Anche tu puoi creare dell’ottimo compost psicologico
Uno degli insegnamenti più importanti che la Natura ti dona è quello relativo alla crescita e al rinnovamento. Ma questo processo, dovresti ormai averlo riconosciuto, avviene sempre a partire da ciò che c’è stato prima. In Natura, infatti, nulla viene sprecato ed ogni cosa, anche quella apparentemente più inutile ed insignificante, svolge in realtà una funzione ben precisa.
Il compostaggio rappresenta uno splendido esempio di questo principio. Il recupero dei rifiuti organici infatti – residui di cibo, fogliame ed erba tagliata – può creare un prezioso fertilizzante ecologico (il compost appunto) in grado di ridare al suolo nuovo nutrimento e ricchezza. Effetto collaterale positivo, poi, oltre al fatto di avvenire in tempi più brevi rispetto ai normali processi di decomposizione naturale, è che recuperando prodotti generalmente considerati di scarto, consente di ridurre la quantità di rifiuti da smaltire. E di questi tempi, con tutti i problemi connessi alle discariche e agli inceneritori, direi che si tratta di una pratica da tenersi cara.
Anche nella tua dimensione interiore il compostaggio può rappresentare un’azione preziosa capace di farti recuperare dell’ottimo concime. Mi riferisco, in particolare, al tuo passato, quel tempo ormai andato che, se adeguatamente trattato, può diventare uno straordinario strumento per rendere il tuo presente più fecondo e produttivo. Invece di essere scartati o messi nel dimenticatoio, infatti, anche i “resti” del tuo passato, indipendentemente dalla loro tipologia e provenienza – ricordi dolorosi, vecchie abitudini, errori di valutazione, scelte inadatte ecc. – possono essere convertiti in un domani più proficuo.
Cosa fai per prima cosa quando impari a nuotare? Fai degli errori, non è vero? E cosa accade? Fai altri errori, e quando tu hai fatto tutti gli errori che è possibile fare senza affogare e alcuni di loro anche più e più volte, cosa scopri? Che sai nuotare? Bene, la vita è la stessa cosa che imparare a nuotare! Non aver paura di fare degli errori, perché non c’è altro modo per imparare come si vive.
ALFRED ADLER – psicoanalista austriaco
Il passato è ricco di lezioni da apprendere
Sia chiaro: non è possibile modificare o ricreare quello che è stato. Parole dette, decisioni prese o azioni compiute rimarranno quello che sono. Nessuno possiede la macchina del tempo e indietro non si torna. Ma se è vero che non puoi cambiare quello che è già successo, è altrettanto vero, ed è questa la differenza, che da questo bagaglio esperienziale puoi imparare e acquisire nuova saggezza. Puoi pertanto dare al tuo passato un significato diverso e, facendolo diventare un insegnamento, trasformarlo in un’opportunità di crescita psicologica.
Per quanto, a volte, ci rimordiamo la coscienza per opportunità non colte o per esperienze vissute secondo noi in malo modo, portarsi dietro sensi di colpa o rammarichi serve a ben poco. Mai piangere sul latte versato ammonisce, non a caso, la saggezza popolare. L’unica cosa che si otterrebbe da questo atteggiamento, infatti, è di appesantire il nostro presente con ansie e sofferenze che poco aiutano a dirigerci verso il futuro in modo propositivo. Il passato, ricordalo bene, non dice chi sei ma, se vuoi, può diventare parte di quello che decidi di essere.
La mia vita è disseminata di errori. Sono come ciottoli che, alla fine, diventano una buona strada. Non odiare i tuoi errori. Semplicemente, camminaci sopra.
BEATRICE WOOD – artista e ceramista statunitense
Se ci pensi bene, anche se da bambini ci insegnano che gli errori sono qualcosa di negativo, noi esseri umani siamo progettati per imparare dagli errori. Non impariamo forse a camminare o ad andare in bicicletta cadendo?
Certo, immersa come tutti noi nella cultura dell’usa e getta, può forse suonarti un po’ strana l’idea di “compostare il tuo passato”. Ma, in fondo, non sei forse parte della Natura? Non funzioni secondo gli stessi meccanismi? Qualsiasi cosa su questa Terra è parte di un più ampio processo di trasformazione e, ovviamente, non esula da questo nemmeno quello che ti succede.
Nell’esaminare attentamente la tua vita, quindi, potresti renderti conto che qualunque cosa, piacevole o spiacevole che sia, può fungere da utile compost. Soprattutto se ti rendi conto che il terreno in cui ti stai sviluppando comincia ad insterilirsi, invece di cestinare il tuo passato o di soffermarti morbosamente su esperienze sfavorevoli, puoi scegliere di riconvertire questo patrimonio ridando al tuo ecosistema interno quella ricchezza necessaria per ripartire con maggiore vitalità.
Psicogiardinaggio Pratico
Anna Magnani una volta disse “diffidate delle persone che puzzano di perfezione, che la vita è fatta di sbagli e ferite”. Quanta saggezza!!
Trova un luogo tranquillo in cui appartarti e inizia a riflettere sul tuo passato. Cerca di individuare elementi che vorresti compostare: un modo di pensare ormai obsoleto, un’abitudine diventata scomoda, un errore di valutazione da correggere, un’esperienza negativa che ti assilla, un comportamento di cui ti penti ecc. Tieni presente, però, che non solo le esperienze “negative” possono essere compostate ma anche quelle “positive”. Un caro ricordo che ti dona forza e gioia, ad esempio, è altrettanto importante di un ricordo doloroso per creare del buon compost. Anche i momenti felici, infatti, sono pieni di insegnamenti e spesso, erroneamente, non diamo loro la giusta attenzione facendoli scivolare via senza mostrare la dovuta gratitudine. Per aiutarti, puoi considerare i passi seguenti (proposti dalla coach e scrittrice statunitense Diane Dreher):
- Decidi cosa vuoi compostare
- Scrivilo su un foglio e fanne una breve descrizione
- Chiediti cosa puoi imparare da questo “residuo” del passato
- Pensa a ruota libera ad azioni pratiche che puoi compiere per effettuare il compostaggio
- Scegli, tra le azioni individuate, quella che ti risuona di più
- Stabilisci un piano per concretizzare l’azione prescelta (quando la fai, dove, cosa ti serve, distrazioni da evitare, difficoltà da mettere in conto, possibili azioni risolutive, segnali indicatori dell’avvenuto compostaggio)
- Metti in pratica il tuo piano finché non sentirai compostato il residuo su cui stai lavorando
Tieni a mente che, per alcuni elementi come ad esempio le vecchie abitudini, ci può volere del tempo prima che avvenga una concreta trasformazione. Pertanto non scoraggiarti e ogni volta che ricadi nel vecchio schema fermati, riconoscilo e poi riprendi la tua opera di compostaggio. Quando il processo sarà terminato, per darne una degna conclusione, puoi compiere un piccolo rituale strappando e seppellendo il foglio su cui avevi scritto l’esperienza da compostare.