L’inverno ti regala l’opportunità di vivere serenamente il tuo “congelamento psicofisico”

Fare, fare, fare. Questo è il messaggio che, più o meno direttamente, ti invia il contesto sociale in cui vivi mancando di capire che questa è la via privilegiata all’esaurimento psicofisico.

Inverno e congelamento psicofisico

L’importanza dell’inattività

“Inverno. Come un seme il mio animo ha bisogno del lavoro nascosto di questa stagione” ha scritto il poeta Giuseppe Ungaretti. Ed è così. È una tua vitale esigenza concederti una proficua inazione, quella  in grado di alzare il volume della voce del tuo intuito e di aguzzare la vista sui sogni ancora da concretizzare.

Forse, sarebbe più corretto parlare di inazione esteriore perché, in realtà, durante l’Inverno c’è una fervente attività, solo che è celata, protetta all’interno, lontana da occhi indiscreti.

Naturalmente, la stagione invernale è anche tempo di valutazione e pianificazione ma è, soprattutto, tempo di non fare, di non correre, di non assillarti per le risposte che non arrivano o per i risultati che tardano a maturare. È tempo di “congelarti”. Etimologicamente, infatti, il termine inverno significa proprio “ibernare/congelare”.

Il verbo congelare assume significati diversi in base a cosa lo si riferisce. Si può ad esempio congelare un alimento, un conto in banca, un terreno, una legge, un’attività. Dal punto di vista psicologico, il congelamento a cui ti invita l’Inverno serve a:

  • Conservare le tue energie psicofisiche
  • Isolare il tuo terreno di vita per eseguire un lavoro di scavo interiore
  • Mettere in stand by progetti non ancora pronti per partire
  • Bloccare lo sviluppo di modalità di pensiero inutili ed insidiose

Presumo che, nel pensare al congelamento, siano soprattutto sensazioni legate al freddo e al buio quelle che hanno la meglio su di te. Ma rifletti su questo: non è forse il freddo che, in un terreno, uccide i parassiti? E non è forse al buio che un seme inizia a germogliare? La Natura, insomma, ti mostra che il gelo e l’oscurità non hanno solo connotati negativi e che, simbolicamente parlando, possono rappresentare per te una benedizione.

Ma da dove iniziare per favorire il tuo congelamento psicofisico? Ecco due passi indispensabili:

Fai nevicare dentro di te

Una delle caratteristiche più peculiari dell’Inverno è il silenzio, quello profondo e nutriente che ha luogo quando distogli la tua attenzione da tutto il frastuono esterno che ti tiene in un opprimente stato di sovrastimolazione. Si tratta di quel tipo di silenzio capace di guarirti, nutrirti, energizzarti.

Non so se ti è mai capitato di stare in un luogo all’aperto quando nevica o ha nevicato molto. L’atmosfera che si crea è quasi ultraterrena, tutto si immobilizza e viene avvolto da un silenzio magico che incanta. È questo il silenzio che l’Inverno ti invita a trovare dentro di te.

Ogni tanto, quindi, ritagliati uno spazio tutto tuo per lasciare che la neve cada dentro di te e permettere che emerga quel silenzio speciale capace di evocare riflessioni significative e messaggi che parlano direttamente al tuo cuore e alla tua pancia.

Abbraccia la sterilità creativa

Sì, siamo fatte per creare. No, non siamo fatte per creare a ritmo continuo. Tutto, nel mondo naturale, è un alternarsi di opposti necessari al mantenimento dell’equilibrio e la nostra creatività funziona allo stesso modo. Essa, infatti, non è un pozzo senza fondo e, per non perdere la sua “fertilità”, ha bisogno dell’alternarsi di momenti di produttività e di improduttività.

La nostra società, però, ha una scarsa comprensione di questa necessità perché è ostinatamente orientata alla produzione ininterrotta. Il risultato, inevitabilmente, è l’esaurimento delle proprie energie psichiche.

L’Inverno, invece, ti esorta a concederti senza sensi di colpa una salutare sterilità creativa che, ricorda, è sempre il preludio di nuove idee. Per essere fecondata da una nuova ispirazione creativa, infatti, hai bisogno di fare spazio dentro di te, di allontanare quella sorta di costipazione mentale che deriva dall’eccessiva esposizione al caos del mondo esterno.

Nel suo nascere un’idea è una voce flebile che ti sussurra all’orecchio e che per essere sentita ha bisogno della tua quieta presenza che, di sicuro, non puoi davvero vivere se salti come un grillo da un compito all’altro.

L’Inverno è un momento di tregua e di quiete in cui ti viene offerta la possibilità di rinnovarti e di iniziare ad intravedere le nuove possibilità che ti aspettano nel nuovo ciclo stagionale. Proprio come il Sole che rinasce al Solstizio d’Inverno, infatti, anche dentro di te emergono nuove visioni, idee, ispirazioni. Ma si tratta di un dono che puoi ricevere se ti concedi il permesso di non inseguire a tutti i costi un creare che, non guidato dalla tua essenza più profonda, risulta poi arido ed infruttuoso.

Quindi, per guardare avanti ai progetti che porterai a compimento nel periodo di crescita del ciclo stagionale, devi prima attraversare un periodo “sabbatico” dal fare ad oltranza.

Psicogiardinaggio Pratico
innaffia questo seme di consapevolezza

May Sarton (pseudonimo di Eleanore Marie Sarton), poetessa e scrittrice belga naturalizzata statunitense, nella poesia Now I Become Myself  (Adesso divento me stessa) scrive questi versi: “Ora sono immobile, sono qui, sento il mio peso e la mia densità. […] In questa singola ora vivo tutta me stessa e non mi muovo. Io, colei che ho inseguito, che ho rincorso alla follia, ora sono immobile e fermo il sole”.

Trovo che queste parole, anche se scritte dall’autrice per esprimere un diverso concetto, evochino bene il senso del congelamento psicofisico: immobilità, piena presenza a te stessa, massima focalizzazione verso l’interno.

Ricordati che, come donna, così come non puoi essere continuamente incinta, allo stesso modo non puoi essere sempre “gravida” di buone idee pronte per essere concretizzate nel mondo!

Inizia col chiederti:

  • Cosa significa per me congelamento psicofisico?
  • Come posso concedermi un benefico congelamento psicofisico?
  • Quali modifiche devo fare alla mia routine settimanale per farmi questa concessione?
  • Cosa posso mettere momentaneamente in pausa tra i miei impegni?
Qual è il tuo punto di vista?
arricchisci questo articolo con il tuo commento

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