Inverno interiore: riconosci il momento in cui assecondare la “stasi” di un aspetto della tua vita

Quando un aspetto della tua vita sta attraversando una fase invernale significa che ha bisogno di un periodo di ibernazione per rinnovare la sua struttura di base.

inverno interiore

Come ti ho raccontato nell’articolo dedicato all’Autunno Interiore ogni aspetto della tua vita (famiglia, salute, lavoro, amore, spiritualità ecc.) attraversa continuamente un suo personale ciclo stagionale che è indipendente da quello che avviene in Natura.

La fase autunnale è quella in cui riconosci che quel certo aspetto di vita necessita di un cambiamento. Così com’è, insomma, non può più rimanere perché in esso qualcosa è “appassito”.

La fase successiva è, inevitabilmente, quella invernale, quella da dedicare alla riflessione profonda, quella in cui capire qual è la nuova struttura portante da dare a quel certo aspetto della tua esistenza.

Ma quali sono i segnali che ti aiutano a riconoscere che quel certo aspetto sta attraversando il suo momento invernale? Vediamoli in questo articolo.

L’Inverno interiore

Un aspetto della tua vita si trova in Inverno se, in questo ambito, riconosci che:

  • Hai raggiunto un periodo di quiescenza
  • Ti senti stanca e confusa
  • Non hai voglia di interazione sociale
  • Ti senti alla ricerca di una “scintilla di luce” che illumini le tenebre
  • Sei desiderosa di rallentare i ritmi di vita e di ritagliarti del tempo non programmato
  • Ti senti in procinto di dare alla luce una nuova visione e di recuperare nuove intuizioni

In questo caso, alcuni compiti che la stagione del riposo e del rinnovamento ti chiede di onorare sono:

CREARE UNA TANA DI CONFORTO

L’Inverno ti orienta verso un focus più introspettivo. È un tempo per coltivare te stessa, per concentrarti più sull’essere che sul fare, per maturare consapevolezza sui tuoi pensieri, sui tuoi sentimenti e sui tuoi più profondi bisogni.

Per fare questo, però, hai bisogno di uno spazio tuo, lontano dal frastuono della quotidianità e dalle richieste incessanti di chi ti circonda. Proprio come un Orso che passa i mesi invernali ibernato in una tana per focalizzare le sue risorse interne sulla sopravvivenza, anche tu hai bisogno di un tuo rifugio di beato isolamento in cui rintanarti per riposare e per riflettere.

Può trattarsi, naturalmente, anche di un luogo mentale che puoi visitare attraverso la visualizzazione, ma se possibile è bene che tu abbia anche un luogo fisico come, ad esempio, una stanza di casa, dove ci sono tutte cose che ti fanno stare bene: la tua coperta preferita, i libri che ti ispirano, il tuo mazzo di Tarocchi, la musica che ti piace, una candela, dei fogli per scrivere, dei biscotti da sgranocchiare… Può essere anche l’angolino di una stanza, l’importante è che quando sei lì nessuno venga a disturbarti. 

Chiediti:

  • Se potessi “ibernarmi” per un po’ di tempo cosa farei nella mia tana?
  • Cosa mi infonde piacere e nutrimento interiore?
  • Qual è un luogo, all’aperto o in casa, in cui mi sento forte, connessa, nutrita, in armonia?
  • Se questo luogo non esiste, come posso crearlo? Cosa mi servirebbe per realizzarlo?

ACCETTARE LA RESA

In Natura ogni creatura deve arrendersi e adattarsi ad ognuna delle Stagioni. La resa, nella nostra società che incita a “non mollare mai”, è una sfida non da poco. Ma qualunque processo di cambiamento coinvolge una qualche forma di resa che è necessaria per non ostacolare il suo avanzamento.

Quando un aspetto della tua vita si trova nella fase invernale, quindi, ha sicuramente bisogno di una “pulizia”, di un processo di purificazione che ti chiede di lasciar andare qualcosa. Ma questo, ti sia chiaro, non va interpretato come un’ammissione di sconfitta quanto, piuttosto, come l’abbandono a ciò che ti è ancora sconosciuto fino a quando non troverai la chiarezza necessaria per ripartire.

La difficoltà qui sta nel fatto che spesso, erroneamente, tendiamo a far coincidere la resa con il fallimento. E così arrenderci, mollare la presa rispetto qualcosa, ci sembra un’incapacità, una mancanza di determinazione, una prova della nostra debolezza. E se fosse, invece, saggezza? Etimologicamente, infatti, la parola fallimento richiama il significato di “inganno”, verso di sé o gli altri. Si chiede a tal proposito la scrittrice e fondatrice del progetto Appassionate Filomena Pucci:

E se il fallimento fosse la rivelazione del nostro inganno? L’inganno di noi verso noi stessi, che ci raccontiamo di volere qualcosa che in fondo non ci appartiene affatto, che non ci soddisfa l’anima? Quanti fallimenti intorno a noi svelano l’inganno? Non si fallisce quando si è sulla strada giusta, al massimo si aggiusta il tiro. Si fallisce invece quando si inganna, se stessi e gli altri.

Come ti risuona questa diversa interpretazione? Senti anche tu che apre a possibilità diverse, ad occasioni per reinventarti, per innescare nuove azioni, per scoprire meglio chi sei e cosa vuoi?

Chiediti:

  • Cosa mi viene in mente quando penso alla resa?
  • Cosa suscita in me la resa?
  • Rispetto a cosa, in questo aspetto di vita, devo accettare la resa?
  • Qual è il primo passo che ho bisogno di compiere?

ASSECONDARE IL PERIODO DI DORMIENZA

Nell’articolo sull’Autunno Interiore ti avevo spiegato che, quando hai bisogno di apportare delle modifiche ad un aspetto della tua vita, devi accettare di sostare in un “limbo” che separa ciò che lasci alle spalle dal futuro che non ha ancora rivelato se stesso.

Questo periodo di limbo è simile alla dormienza che le piante sperimentano ogni anno, quel tempo durante il quale i loro processi interni rallentano e le riserve di energia vengono conservate per sopravvivere alla rigidità invernale. Semi e bulbi, quindi, giacciono immobili nel buio sotterraneo fino a quando le giuste condizioni non stimoleranno la loro crescita.

La dormienza ha un valore fondamentale anche per te perché rappresenta il momento per andare in profondità e trovare ciò che ti radica. È nella profondità del tuo “terreno”, infatti, che hai la possibilità di conoscere te stessa e i tuoi veri bisogni.

Talvolta, durante il periodo della dormienza, potresti avere la sensazione che non stai facendo nulla. Ma ricordati che, anche se dall’esterno può sembrare che stia accadendo ben poco, dentro di te sono molte le cose che mettono radici e si sviluppano. Fai pertanto attenzione a questi “vagiti interiori”.

Sostare nella “zona di mezzo”, il limbo psicologico in cui nulla sembra avere una forma definita, è una delle cose più difficili quando si attraversa un cambiamento. Dato che il passato non c’è più e il futuro non c’è ancora, arriva la sospensione, ossia la sensazione di non poter poggiare su nulla con l’inevitabile angoscia che comporta. Non siamo abituate, infatti, a non avere punti di riferimento nella nostra vita. Sono indispensabili per orientarci e quando viviamo una circostanza che ci chiede di formularne di nuovi, lì per lì barcolliamo.

Ma l’occasione che ti viene data in questa dimensione sospesa è propria quella di passare al setaccio quello che per te ha davvero senso, significato, valore. Sono queste le verità profonde da cui poi partire per delineare il tuo futuro in quel certo aspetto esistenziale. Si tratta di un lavoro sotterraneo, che difficilmente si vede dall’esterno, ma non avere dubbi del fatto che dentro di te sia in atto un processo dinamico!

Chiediti:

  • Su cosa sto riflettendo in questo momento?
  • Cosa sto valutando in questo momento?
  • Quali valori mi aiutano a sentirmi radicata?
  • Cosa mi ispira e mi sostiene?

AVANZARE NEL BUIO INVERNALE

Ti è mai capitato che la corrente sia andata via di notte? Se sì, avrai sicuramente sperimentato che il buio può essere davvero disorientante. Ti trovi a doverti muovere a tentoni, a dover diciamo acutizzare la sensibilità verso ciò che ti circonda per muoverti attraverso l’invisibile in sicurezza. Proprio per questo, devi avanzare nell’oscurità a piccoli passi, con i sensi in allerta e le mani tese in avanti per toccare qualcosa che possa guidarti o, perlomeno, impedire la tua caduta.

“Anche la fiamma più brillante ha bisogno, ad un certo punto, di fare ritorno nella quieta oscurità”. Ma quanto sono vere queste parole di Marysia Miernowska (insegnante di fitoterapia e sciamanesimo vegetale presso la Gaia School of Healing and Earth Education in California)?

Certo, il buio può anche spaventare, ma l’oscurità interiore la devi intendere un po’ come chiudere le tapparelle di casa, ma non in senso negativo, ossia intesa come chiusura verso il mondo, ma piuttosto come raccoglimento creativo, come possibilità di “raggomitolarti” su stessa per meglio ascoltare i sussurri della tua anima. Tutto, infatti, ha origine nell’oscurità: un bambino, una pianta, un’idea. Naturalmente è bene muoverti a piccoli passi, senza fretta, ma ben in allerta a quello che da dentro ti chiama. Non importa se all’inizio ti sembra tutto confuso, se è il richiamo giusto per te piano piano mostrerà dei contorni più definiti.

Chiediti:

  • Cosa, nell’aspetto di vita considerato, sta creando disorientamento?
  • Quando non posso “vedere” dove sto andando, come posso avanzare con prudenza?
  • Cosa, in questo momento di passaggio, sembra farmi da guida?
  • Quale senso di direzione sento che sta emergendo?

NOTA BIBLIOGRAFICA. Alcuni spunti per scrivere questo articolo li ho preso dal diario Seasons of change. A journey of self-discovery di Carol Bishop e Julie Larsen.

Psicogiardinaggio Pratico

innaffia questo seme di consapevolezza

Hai presente quel tipo di persona che è perennemente allegra oppure ostinatamente pessimista? In verità, dal momento che l’esistenza è un caleidoscopio di esperienze e di stati differenti, nessuno di questi due tipi sembra sufficientemente in contatto con la realtà. Apprezzare tutti i momenti, quelli in cui tutto sembra fluire meravigliosamente e quelli in cui, al contrario, percepisci molta resistenza, può amplificare la tua vitalità e il tuo senso di serenità.

Anche se l’Inverno Interiore può apparirti come un periodo buio e malinconico, impara a trarre il massimo vantaggio da esso perché è un tempo di rinnovamento e di preparazione ad una nuova crescita. Un momento durante il quale quel certo aspetto della tua vita può mettere le fondamenta per una struttura più significativa e allineata alla vera te stessa.

L’Inverno Interiore è sicuramente impegnativo perché potresti sentirti irrequieta, frustrata, sotto pressione, stanca, impaziente di risposte o indicazioni. Resisti, però, alla tentazione di tornare a come erano le cose in precedenza o, al contrario, di fare un balzo in avanti per saltare dei passaggi importanti. Tutto arriva secondo i suoi tempi, che non sono per forza quelli che crede la tua mente, ma che puoi imparare ad accogliere se ti fidi a cuore aperto del processo.

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