Corso Il sacro nel quotidiano

Il Sacro nel Quotidiano

Ridai spessore alla vita di tutti i giorni radicando una piena consapevolezza spirituale

TIPO DI SERVIZIO: percorso online
DURATA: 1 mese
COSTO: € 85
FORMATO MATERIALE: Pdf
FREQUENZA D’INVIO: una volta alla settimana
MODALITÀ DI PAGAMENTO: PayPal o Bonifico Bancario

Oggi, visto il periodo di grande incertezza e turbamento che stiamo attraversando in cui dobbiamo confrontarci con reali difficoltà legate alla salute, al denaro e, in generale, al nostro futuro, potresti pensare che la dimensione spirituale non è certo una priorità.

Questo pensiero tuttavia, pur essendo assolutamente legittimo, poggia su un presupposto errato, ossia che la spiritualità è altro dalla vita quotidiana. Ci è stato insegnato a pensarla così, e quindi non è certo una colpa, ma diverse tradizioni, antiche e moderne, ci prospettano una visione diversa.

La spiritualità, infatti, impregna ogni aspetto della tua vita e pertanto si tratta di qualcosa che “maneggi” continuamente anche se puoi non esserne consapevole.

Sono davvero tante le persone completamente immerse nei loro disordini personali fatti, solo per citare qualche esempio, di lavori sentiti insoddisfacenti, relazioni interpersonali conflittuali, rancori inespressi, sfiducia nelle proprie potenzialità, incapacità di gestire con equilibrio pensieri ed emozioni, che poi, per il semplice fatto di concedersi un’ora di meditazione o di letture “alte” serali, pensano di essere correttamente incamminate in un profondo sentiero spirituale.

Naturalmente, non importa che queste stesse persone non vadano a votare, non contribuiscano al bene della comunità di cui sono parte, non abbiano tempo per i genitori anziani, siano subito pronte ad inveire contro gli immigrati, buttino le cartacce a terra… perché tutto questo, nella loro ottica, non ha nulla a che fare con la spiritualità che, pensano, è qualcosa che va oltre la dimensione terrena che è solo “illusione”.

Bene, ti dico chiaramente che fregarsene altamente di quello che succede nel pianeta, a livello personale e collettivo, è un chiaro segnale che non si è affatto spirituali.

C’è una giungla là fuori e questo è vero per la vita spirituale non meno che per ogni altro aspetto della vita. Crediamo davvero che una persona, per il semplice fatto di avere fatto meditazione per cinque anni o pratiche yoga per dieci anni, sarà meno nevrotica di un’altra? Nel migliore dei casi sarà un po’ più consapevole di esserlo. Giusto un po’. (dall’articolo “10 spiritually transmitted diseases”, www.huffpost.com)

La spiritualità, lo ribadisco, permea tutto quello che fai nel qui ed ora. Se pensi ad un albero, tutto ti sarà più chiaro. Un albero, per vivere, ha bisogno di crescere in altezza quanto cresce in profondità. Per ogni metro di crescita verso l’alto, perciò, un albero, anche se da fuori non si vede, produce un metro di radici verso il basso.

Allo stesso modo, quindi, anche tu dovresti tendere verso l’alto (la tua dimensione divina) mantenendo, però, i piedi ben saldi a terra (la tua dimensione terrena). Se non sei “radicata”, infatti, le tue intuizioni, le tue visioni interiori, le tue consapevolezze e i tuoi intenti rimarranno semplicemente delle potenzialità inespresse. L’unico modo per concretizzarle è “metterle a terra” il che, ovviamente, implica saper essere presente all’esistenza terrena.

Il problema, però, è che abbiamo perso la consapevolezza del valore che risiede nello sperimentare il Sacro in prima persona nella vita “normale” di tutti i giorni.

Anche l’Ecopsicologia, in quanto disciplina attenta all’equilibrio dell’individuo, pur non fornendo ricette spirituali preconfezionate, ti esorta a risvegliare, valorizzare ed esternare il tuo anelito spirituale senza, tuttavia:

  1. Perdere di vista il contatto con la realtà quotidiana e l’approccio pratico alla vita
  2. Fuggire dal momento presente, l’unico in cui puoi attuare un’autentica trasformazione di te stessa
  3. Negare e svilire la tua sacralità di essere umano
  4. Vivere la spiritualità per partito preso senza, cioè, sperimentarla in prima persona
  5. Dimenticare la controparte femminile del divino (perciò non solo un Dio lassù, ma anche una Dea quaggiù)

Quando espandiamo la nostra consapevolezza, rafforziamo il nostro centro, chiariamo il nostro scopo, trasformiamo i nostri demoni interiori, sviluppiamo la nostra volontà e facciamo scelte consapevoli, ci stiamo muovendo verso una connessione più profonda con il nostro sé spirituale.

Il tema della spiritualità è molto delicato, tocca corde profonde ed è qualcosa di estremamente intimo. Se ne parla molto, da ogni dove spuntano “ricette spirituali”, e tanti, troppi, si ergono a maestri.

Attraverso il percorso Il Sacro nel Quotidiano, invece, voglio semplicemente invitarti a fermarti e a considerare questo aspetto della tua vita che, se vissuto in modo davvero consapevole calandolo nella tua quotidianità, è in grado di farti osservare te stessa e la tua esistenza da una prospettiva molto più ampia, aiutandoti a superare l’idea fasulla che la vita terrena sia la versione banale e sbiadita di quella celeste.

Inutile negare, poi, che abbiamo la mente talmente infarcita di immagini di guru e maestri spirituali (o presunti tali) seduti in un certo modo mentre sono immersi in un profondo stato meditativo da credere che questa sia la vera (o l’unica) spiritualità. Però voglio farti riflettere su una cosa: ti sei mai chiesta perché possono farlo? Cioè, ti sei mai chiesta perché queste persone possono starsene ore e giorni interi a viaggiare in altre dimensioni o a declamare insegnamenti spirituali? Perché ad occuparsi dei  “volgari” compiti materiali come cucinare, pulire i bagni, rifare i letti, organizzare gli eventi (e la lista potrebbe continuare ancora molto) ci sono i discepoli. Però anche il guru, mi sembra, si siede a tavola a mangiare e usufruisce della doccia.

Nello scrivere questo lo scopo, sia chiaro, non è denigrare i maestri (o maestre) spirituali che, quando autentici, sono estremamente importati nel nostro cammino spirituale. L’errore che facciamo, però, è di metterli sul piedistallo e pensare che siano al di sopra di tutto, esseri umani che ormai hanno raggiunto l’assoluta perfezione.

L’unica cosa che può provocare un cambiamento e l’inizio di una nuova era è che la terra tremi, che noi tremiamo, e certamente lo faremo. Abbiamo già cominciato. Dobbiamo imparare a non averne paura. Se solo si conserva apertura mentale, senza alcuna paura, potremo avere grande capacità d’introspezione e grandi rivelazioni. Può accadere a ciascuno di voi che siete qui. Non occorre che andiate da un guru, o in India, o che seguiate un corso di meditazione trascendentale. Non dovete far altro che imparare a mettervi in contatto con il vostro sé, il che non costa una lira. (dal libro “La Morte e la Vita dopo la Morte”, Ed. Mediterranee)

Questa visione limitata, però, ci allontana dall’idea che la vera palestra della spiritualità è la vita di tutti i giorni, con i suoi alti e bassi, le sue sbavature, le sue imperfezioni, i suoi imprevisti e sì, anche le sue rotture di palle!

Ci sono, naturalmente, molte definizioni di spiritualità. Trattandosi di una relazione molto intima che la persona intrattiene con il divino, comunque se lo voglia rappresentare, ognuno la interpreta a proprio modo. Il terapeuta junghiano statunitense Jeremiah Abrams, ad esempio, definisce la spiritualità come “un santo desiderio di conoscere il significato della nostra vita, di avere una connessione con il transpersonale”. Secondo Pedro Casaldáliga Plá, teologo e vescovo cattolico spagnolo, invece la spiritualità è “una misura della nostra umanità e della nostra profondità personale”. Per Leonardo Boff infine, teologo e scrittore brasiliano, la spiritualità è “quell’atteggiamento che mette la vita al centro e la difende contro tutti i meccanismi di morte, essiccazione o ristagno”.

Come vedi ci sono molte definizioni che tuttavia, pur con sottili differenze, concepiscono fondamentalmente la spiritualità come un’avventura quotidiana che può toccare sempre più aree della nostra vita

Ma, forse ti starai chiedendo, cosa si intende esattamente per pratiche spirituali? Fondamentalmente rappresentano l’essenza delle diverse tradizioni religiose e spirituali del mondo e se ne possono riconoscere 37 che vengono considerate l’evidenza che una persona sta effettivamente vivendo una vita spirituale (così emerge da una ricerca dei coniugi statunitensi Frederic e Mary Ann Brussat al cui lavoro mi sono ispirata, ma ti spiego tutto meglio nel percorso!). 

Si tratta di attività specifiche che svolgi per approfondire la tua relazione con il Sacro e il mondo che ti circonda. Queste attività ti aiutano, ad esempio, a scoprire i tuoi valori più profondi, ad approfondire il tuo legame con il divino, a raggiungere l’integrità, ad impegnarti attivamente verso il bene comune, ad approfondire il significato delle tue esperienze, a relazionarti con maggiore profondità con tutte le creature viventi.

La luce spirituale nasce dall’interiorità. Quando gli uomini si raccolgono nell’interiorità, allora i loro organi interni sono calmi, i loro pensieri sono tranquilli, i loro occhi e le loro orecchie sono chiari, ed ossa e tendini sono forti. Sono autorevoli ma non polemici, sono fermi e forti ma mai stanchi. Non sono eccessivi in nessuna cosa, né sono inadeguati.

La decisione di praticarle è intenzionale, naturalmente, ma non sei obbligata a seguirle tutte ma, piuttosto, devi sintonizzarti con quelle da cui ti senti maggiormente chiamata in questo momento. La pratica, infatti, è un processo e come tale cambia e si approfondisce nel tempo.

Generalmente, al contrario di quello che si pensa, le pratiche spirituali sono molto concrete, praticabili nella vita quotidiana e, se vissute con consapevolezza, sono in grado di influenzare il modo in cui vivi la tua vita. Non devono essere particolarmente difficili per essere valide come se la spiritualità dovesse per forza implicare un sacrificio immane. E, inoltre, giusto per essere chiara, non ti rendono nemmeno un essere umano perfetto!

Ti consiglio di iscriverti

questo percorso fa per te se…
  • Vuoi imparare a dare maggiore “spessore” alla tua vita quotidiana
  • Vuoi far vivere il Sacro in tutte le cose “ordinarie” che fai
  • Vuoi che la spiritualità quotidiana diventi uno stile di vita
  • Non condividi la divisione del mondo tra sacro e profano
  • Credi in una spiritualità radicata nel qui ed ora e partecipe alle questioni del mondo
  • Credi che la spiritualità sia, nella sua essenza, un modo di vedere la vita da una certa prospettiva
  • Credi che il tuo corpo, più che un ostacolo, sia il trampolino di lancio verso il tuo anelito spirituale
  • Credi che non sia una persona fuori di te a poterti mettere in contatto con il divino che porti dentro

Ti sconsiglio di iscriverti

questo percorso non fa per te se…
  • Ritieni che la spiritualità sia una cosa ridicola, inutile o di poco conto
  • Non sei disposta a sperimentare le pratiche spirituali nella quotidianità
  • Ti aspetti di vivere esperienze mistiche o di improvvisa illuminazione
  • Ritieni che sulla spiritualità non hai nulla da imparare
  • Pensi che la spiritualità non abbia nulla a che fare con la vita quotidiana
  • Concepisci la spiritualità come una via di fuga da quello che non ti piace del mondo
  • Pensi che a renderti spirituale sia usare vagonate di incensi, candele, statuette sacre

Struttura & Programma

quali contenuti trovi nel percorso

Una volta iscritta, riceverai complessivamente 6 dispense:

  1. Un’introduzione sulla spiritualità e sull’importanza di comprendere che impregna ogni aspetto della tua vita
  2. Una descrizione sull’Ecospiritualità, la forma di spiritualità legata al Principio Femminile, riconoscibile in tutte le tradizioni indigene, che considera sacro tutto ciò che esiste nel qui ed ora
  3. Una panoramica sulle più tipiche trappole in cui puoi cadere quando ti cimenti nella pratica spirituale
  4. Un’introduzione sulla spiritualità quotidiana, su come approcciarla e su come individuare le pratiche spirituali di cui hai bisogno in questo momento
  5. Una descrizione delle 37 essenziali pratiche di consapevolezza spirituale con suggerimenti pratici per attuarle nella quotidianità
  6. Una tabella riassuntiva che, per ogni pratica spirituale, ti ricorda brevemente su cosa devi impegnarti per praticarla bene e a cosa devi fare attenzione per non viverla in modo distorto

A queste si aggiungono la bibliografia e i saluti finali.

Costo & Funzionamento

vediamo le cose pratiche

Il Sacro nel Quotidiano è un percorso erogato a distanza con una durata di 1 mese. Una volta iscritta, quindi, riceverai il materiale direttamente nella tua casella di posta elettronica con cadenza settimanale.

Il costo del percorso è di € 85

Una volta compilato il modulo di iscrizione e versata la relativa quota, il percorso verrà attivato e riceverai la prima dispensa didattica e la fattura. Ogni settimana, poi, ci sarà l’invio della nuova dispensa.

Domande frequenti

chiariamo i tuoi dubbi

Assolutamente no. Indipendentemente dal tipo di religione o di sentiero spirituale che segui, le pratiche descritte sono universali e, come scoprirai, ti chiedono “semplicemente” di approcciarti alla vita di tutti i giorni con più consapevolezza. Tra le pratiche, ne sono sicura, ne troverai alcune che non avresti mai associato alla spiritualità. Vuoi un esempio? Una delle pratiche è quella dell’Autoaccettazione, ossia l’imparare ad apprezzarti per quella che sei, con talenti e debolezze.

No, per questo percorso, avendo un prezzo inferiore a € 100, non è prevista la possibilità di pagare a rate.

No, non uso questa formula per un semplice motivo. Dato che i miei servizi sono erogati a distanza, ricevi per email il materiale delle lezioni. Se terminato il percorso mi chiedi il rimborso perché non ha soddisfatto le tue esigenze, succede che io ti ritorno indietro la quota di iscrizione ma a te rimane tutto il materiale che a me è costato mesi di lavoro. Onestamente non lo trovo uno scambio equo. Perciò, mi raccomando, investi il tuo denaro con saggezza! Se il percorso non soddisfa le tue aspettative, comunque, scrivimi senza problemi per spiegarmi i motivi e cercherò un modo per venirti incontro.

Questo percorso non prevede il tutoraggio privato ma, naturalmente, se riscontri difficoltà o dubbi puoi scrivermi tranquillamente.

Nessuno ti impedisce di raccogliere il materiale e poi, in un secondo momento, consultarlo e metterlo in pratica secondo i tempi a te più congeniali. Tieni presente, però, che se scegli la versione “itinerario in compagnia” il tutoraggio privato è valido solo per la durata del percorso. Se non leggi e sperimenti il materiale che ti invio, quindi, sprechi la possibilità di poterti confrontare con me. Se scegli la versione “itinerario in solitaria” ti invito comunque a considerare che se ti iscrivi ma non ti impegni subito nel percorso corri il rischio di mettere tutto nel dimenticatoio e non iniziare mai (credimi, succede molto spesso!). Comunque valuta tu come procedere.

Sì. Se dopo aver iniziato il percorso vengono avanti esigenze personali (es. problemi famigliari, problemi lavorativi, desiderio di stare più tempo su una lezione) che fanno emergere in te il bisogno di ricevere le lezioni del percorso secondo una tempistica diversa da quella che ho previsto io, ti basta dirmelo e stabiliremo insieme il piano d’invio giusto per te (senza che questo, naturalmente, implichi una variazione di prezzo del percorso).

Per ottenere benefici dal percorso devi predisporti a ritagliarti un po’ di tempo per leggere il materiale che ti invio e per dedicarti alle tue riflessioni guidata dagli esercizi che ti propongo. Non posso dirti a priori di quanto tempo precisamente avrai bisogno perché ogni persona ha i suoi tempi di riflessione, ma in generale direi almeno 1/2 ore a lezione.

No, ti basta l’accesso ad una connessione internet, un pc/tablet/smartphone per ricevere le email con le lezioni e il programma Adobe Acrobat Reader per leggere i file in formato PDF. Se non ce l’hai, puoi scaricare la versione gratuita QUI (occhio perché c’è anche la versione a pagamento). 

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