Accogli con fiducia le tue “eclissi interiori” per superare i momenti di crisi
Accettare di attraversare il buio della crisi significa darti la possibilità di abbracciare la luce del rinnovamento e, quindi, superare schemi del passato e reinventarti nel rispetto delle tue naturali inclinazioni.
Fidati delle tue Eclissi Interiori
Proprio come quando la luce del giorno viene fatta scomparire da un’Eclissi Solare (raro fenomeno ottico di oscuramento di una parte o di tutto il disco solare da parte della Luna), talvolta anche noi ci troviamo a dover affrontare dei momenti in cui un’ombra – una malattia, un dolore, una perdita, una delusione, un fallimento ecc. – si diffonde nella nostra vita ed oscura il nostro mondo interiore. È un’ombra che si insinua gradualmente e in modo silenzioso e, raramente, siamo così fortunate da essere avvisate per tempo di quando farà la sua comparsa e, soprattutto, di quanto durerà.
La prima volta che viviamo una circostanza simile possiamo essere prese dal panico pensando che l’oscurità rimarrà ora per sempre con noi. Tuttavia, attraverso l’esperienza, maturiamo la consapevolezza che si tratta solo di una fase che, come tutte le altre, avrà poi un termine.
Se qualche volta ci è capitato di essere svegli la mattina presto, prima del sorgere del sole, avremo notato che il momento più buio della notte è quello che precede l’alba, quando l’oscurità si fa più cupa e più anonima. Se il mondo ci fosse ignoto e non avessimo mai saputo che cosa sia il giorno, non potremmo immaginare che le tenebre si diraderanno per aprirsi al mistero e ai colori di una nuova giornata. La luce è incredibilmente generosa, ma anche delicata; dinnanzi allo spuntare dell’alba apprendiamo come la luce blandisca il buio: le sue dita appaiono all’orizzonte e, con abilità e delicatezza, spogliano il mondo del mantello di tenebre. (dal libro “Anam Cara. il libro della saggezza celtica”, Ed. Corbaccio)
JOHN O’DONOHUE – teologo e poeta irlandese
Le Eclissi Interiori sono, naturalmente, eventi di grande confusione, dubbio, sconforto e paura di perdere il controllo che tuttavia, nel contempo, rappresentano anche un momento ricco di riflessione, introspezione, rinnovamento, guarigione e connessione.
“Qualcuno che amavo una volta mi ha dato una scatola piena di tenebre. Mi ci sono voluti anni per capire che anche questo era un dono”. Queste splendide parole della poetessa statunitense Mary Oliver sono un monito a ricordare che il buio di un’Eclissi Interiore porta con sé l’opportunità di riflettere sulla tua vita per dare un’occhiata più da vicino a quello che sei nel profondo. È un grande momento per ripiegarti in te stessa e far emergere i tuoi più intimi pensieri, sentimenti e desideri.
Cercando la “luce”, e sapendo che è lì da qualche parte, in attesa di essere scoperta, puoi raggiungere un luogo in cui la tua riflessione personale comincia a far filtrare e a diffondere l’immensa saggezza che dimora dentro di te. È un tempo per riflettere su dove sei stata, su come sei arrivata a dove ti trovi ora e su dove andrai a partire da qui. È un’opportunità per esplorare nuovi modi di essere, di pensare e di agire così da poterti preparare ad un nuovo percorso di vita. È l’occasione per “unire i puntini” e vedere come ogni esperienza che hai vissuto ha portato alla successiva e, naturalmente, cosa hai guadagnato da ognuna.
È il momento in cui, proprio come fanno le stelle nel cielo notturno, gli schemi cominciano a rivelare se stessi. Tutto ha un posto ed uno scopo. Ora il tuo compito, mentre attraversi il buio dell’Eclissi, diventa trovare il tuo posto nella prossima fase del tuo viaggio di vita. E il primo passo verso questa nuova fase è il comprendere che c’è un dono in ogni cosa se hai scelto di vederla. È un’occasione perfetta per fare una nuova scoperta su te stessa mentre contempli la tua prossima evoluzione.
Le donne devono sempre ricordarsi chi sono, e di cosa sono capaci. Non devono temere di attraversare gli sterminati campi dell’irrazionalità, e neanche di rimanere sospese sulle stelle, di notte, appoggiate al balcone del cielo. Non devono aver paura del buio che inabissa le cose, perché quel buio libera una moltitudine di tesori. Quel buio che loro, libere, scarmigliate e fiere, conoscono come nessun uomo saprà mai.
VIRGINIA WOOLF – scrittrice statunitense
Le fasi della transizione
Madre Natura sa che una certa quantità di oscurità è sempre necessaria per vedere, e per apprezzare veramente, la “luce” della possibilità. È spesso al punto più oscuro in ogni processo che hai le intuizioni che ti servono per vedere la situazione da una nuova prospettiva e che aprono la porta a nuove idee, soluzioni e direzioni.
Questo processo è costituito da tre principali passaggi:
- Lasciar andare ciò che è stato (Lutto). È necessario separarti da tutto quello che ormai non ha più motivo d’essere nella tua vita chiudendo definitivamente con esso senza lasciare strascichi ed elementi in sospeso.
- Fare la pace con ciò che è (Resa). Lottare contro la difficile situazione in cui ti trovi non ne accelera la risoluzione ma anzi, al contrario, protrae nel tempo il tuo malessere. È necessario, pertanto, accogliere quello che c’è imparando a riconoscere le benedizioni che ti porta.
- Dare vita ad un nuovo sogno (Visione). Arriva il momento, naturalmente, in cui hai bisogno di iniziare a muoverti verso il “nuovo” che ti attende e, per farlo, devi aprirti alle tue visioni con fiducia e curiosità accettando, poi, di fare quello che deve essere fatto sul piano pratico per concretizzarle.
Durante i periodi di transizione dal buio alla luce, quindi, ti viene data la possibilità di ascoltare più profondamente e di allinearti con maggiore pienezza a quanto, dentro di te, si muove ed è in attesa della tua attenzione. Proprio per questo, prima di passare ad un nuovo inizio, è importante impegnarti a chiudere con ciò che è rimasto in sospeso in te e nella tua vita.
Se non gli presti la dovuta attenzione, infatti, diventa difficile poter essere pienamente disponibile per il nuovo che vuole emergere. Cercare di evitarlo perché ti risulta “scomodo”, non facilita in alcun modo la buona riuscita dell’Eclissi Interiore e, anzi, influenza il tuo livello di energia ed il tuo senso di presenza causando a valanga sensazioni e pensieri fastidiosi.
La vitale necessità di restare “sospesa”
Attraverso la chiusura consapevole di qualcosa entri nel cosiddetto “liminale”, il luogo tra il passato conosciuto e il futuro sconosciuto, dove vivono tutte le possibilità. Questo luogo “sospeso” è spesso portatore di grandi epifanie e, proprio per questo, è necessario attraversarlo prestando ascolto con grande profondità ai tuoi richiami interiori. È questo completamento cosciente di ciò che è rimasto incompiuto a creare più spazio per quello a cui davvero aneli dal prossimo ciclo. Naturalmente può trattarsi di un completamento “purificatorio”, legato ad esempio al doverti liberare di qualcosa, oppure “celebrativo”, legato invece all’onorare qualche tuo aspetto o qualcosa della tua vita.
I tempi di cambiamento e di confusione concedono al tuo potenziale creativo lo spazio per fiorire. Portano confusione. Ma offrono anche opportunità di crescita e di rinnovamento. Ciò che conta di più è come reagisci.
MARY BETH FORD – formatrice statunitense
Ovviamente nessuno dice che sia facile, ma in questi frangenti in cui vieni messa a dura prova fisicamente, psicologicamente e spiritualmente, è importante mantenerti proattiva e trovare il modo di superare la durata dell’Eclissi Interiore. È vitale, quindi, riposare, essere gentile con te stessa, liberarti di tutte le cose da fare che possono essere rimandate, dedicarti ad attività nutrienti, sul piano sia fisico che psicologico. Se lo fai rendi il passaggio dell’Eclissi, per quanto impegnativo, più dolce e delicato.
Le qualità propositive durante la crisi
Secondo la dottoressa americana Beth Dupree, fondatrice e presidente dell’organizzazione no-profit Healing Consciousness Foundation dedicata alla cura olistica del cancro al seno, coloro che riescono a prosperare, e non solo a sopravvivere, durante i momenti di grande difficoltà, coltivano sei qualità tra di esse interconnesse (la crescita di una, quindi, promuove una più profonda comprensione anche delle altre):
- Prospettiva. All’inizio di una crisi, il tuo istinto di sopravvivenza restringe il tuo focus aumentando, in questo modo, la tua consapevolezza rispetto al momento presente. Ma sul lungo periodo hai bisogno di fare esattamente l’opposto. Hai bisogno, pertanto, di espandere la tua visione periferica senza mai perdere di vista il vasto orizzonte di possibilità a tua disposizione.
- Priorità. La vera guarigione avviene dall’interno verso l’esterno, uno strato sottile alla volta. Per migliorare tale processo devi riallinearti costantemente con i tuoi valori, valutando ad ogni passo del viaggio l’uso più importante del tuo tempo e della tua energia.
- Passione. La gioia è un dovere e quando la trovi nel profondo di te stessa, infiammi la tua forza vitale. È importante, quindi, che dedichi tempo, spazio ed energia per invitare la gioia nella tua vita.
- Scopo. Spesso le sfide più grandi della vita rivelano i tuoi doni nascosti e i tuoi punti di forza. Questi, a loro volta, ti portano a scoprire un nuovo senso di scopo. Come disse lo scrittore americano Mark Twain “I due giorni più importanti nella vostra vita sono il giorno in cui siete nati e il giorno in cui avete scoperto il vostro perché”.
- Perseveranza. La perseveranza è costituita da due fasi: respirare attraverso le difficoltà ed assaporare pienamente i buoni momenti. La respirazione facilita i tempi duri, l’assaporare triplica il bene.
- Pace del cuore. Nel suo libro Kitchen Table Wisdom (Riverhead Books), la dottoressa americana Rachael Naomi Remen parla del potere di adottare un approccio incondizionato alla vita, una volontà di mostrarsi ed incontrare qualsiasi cosa la vita può offrire, piuttosto che desiderare di modificare l’inevitabile. Tutto accade per una ragione o, più precisamente, c’è qualcosa da imparare da ogni situazione. Questa comprensione fa tacere tutti i dubbi, le autocritiche, i sensi di colpa e i lamenti senza fine del “Perché proprio a me?”. Solo allora puoi trovare la pace del cuore.
L’alba non è molto lontana, ma prima che tu la possa raggiungere, devi attraversare la buia notte dell’anima. E ricorda: man mano che l’alba si avvicina, la notte diventerà sempre più oscura. Se hai fiducia nella tua intuizione qui e ora, se ti fidi della tua sensazione di ciò che è giusto, non puoi sbagliare. Le tue azioni possono sembrare “sciocche” agli altri, o perfino a te, se cerchi di analizzarle con la mente razionale. Ma lo zero che il Matto occupa all’interno della numerazione è il numero che non ha numero, per il quale le guide sono la fiducia e l’innocenza, e non lo scetticismo o le esperienze fatte in passato.
OSHO – maestro spirituale indiano
La vita, lo sappiamo, è una serie interminabile di fini ed inizi. Dove una porta si chiude, un’altra è subito pronta ad aprirsi. È esperienza di tutti gli esseri umani arrivare a periodi della vita in cui si viene “invitati”, che piaccia oppure no, a percorrere un tratto buio di strada per riflettere sulle scelte fatte e sui bisogni rimasti inascoltati. Quando ti trovi ad affrontare un’Eclissi Interiore, pertanto, tieni sempre a mente che il suo scopo non è quello di farti soffrire ma, al contrario, di offrirti la possibilità di brillare ad un nuovo livello di consapevolezza.
Psicogiardinaggio Pratico
Prenditi il tempo per riflettere sul concetto di Eclissi Interiore. Ripensa ai momenti simili che hai già vissuto e alle risorse che hai messo in campo per gestire la situazione. Se stai attraversando in questo momento un’esperienza simile, ricordati che non durerà per sempre e, senza paura di non poterlo sopportare (sei molto più forte di quello che credi!), permetti a tutto quello che da dentro di te vuole emergere di farlo.
Quando ti senti pronta, ritagliati un po’ di tempo per stare da sola in totale tranquillità e prova a rispondere alle domande che seguono. Non preoccuparti se ad alcune non riesci a rispondere, non devi farlo per forza visto che vogliono rappresentare soltanto uno spunto alla riflessione.
- Come sono arrivata in questo luogo di tenebra?
- Qual è il suo significato in questo momento della mia vita?
- Come posso prepararmi al meglio per il ritorno della luce?
- Cosa nella mia vita è giunto al suo termine naturale e, pertanto, ho bisogno di lasciar andare?
- Quali porte ho bisogno di chiudere nella mia vita per fare spazio al “nuovo”?
- Cosa provo quando prendo in considerazione ciò che vive in me come incompleto?
- Ci sono delle chiusure che reclamano la mia attenzione? (parole non dette, decisioni rimandate, impegni diventati ormai obsoleti…)
- Chi e/o cosa può aiutarmi a chiudere?
- Di cosa ha bisogno il mio corpo durante questo processo di chiusura?
- Come può l’ambiente circostante fortificare questo processo?
- C’è un luogo in Natura che mi chiama o che per me ha un significato particolare e sta aspettando il mio ritorno?
- Qual è il dono che mi ha fatto questa esperienza di oscurità?
- Quali nuove scoperte mi ha permesso di fare su me stessa?
- Come può aiutarmi a crescere e ad espandermi?
- Dove vado da qui?
- Cosa si sta risvegliando in me?
- Quale nuovo inizio è appena oltre l’orizzonte per me?
4 risposte
Sono paola credo che dopo trentanni spesi a ricostruire tutto sei stanco solo e inutile e ti rendi conto che è impossibile continuare. Il sorriso o la felicità non esistono.dentro abbiamo dolori che non abbiamo scelto in quanto morti. Come si può essere buoni e comprensivi quando il nulla e la tua vita. Abbracciare il dolore non serve a costruire un essere che vive separato.anniiato e stufo del male.
Salve Paola, è chiaro che ognuno conosce la vastità del proprio dolore, delle difficoltà che sta affrontando o della mancanza di senso che percepisce nella propria vita. Ed è altrettanto chiaro che attraversare un’eclissi interiore, per restare nella metafora usata nell’articolo, mette a dura prova, anche se molto dipende da cosa l’ha scatenata. Accettare di accogliere e sentire il dolore, però, serve per poterlo elaborare, per evitare che si trasformi in un “loop” che va avanti ad oltranza alimentando se stesso. So che può essere molto difficile (e, proprio per questo, possiamo farci accompagnare nel processo di elaborazione), a volte è come dover attraversare un filo spinato, passaggio che lascia inevitabilmente dei graffi che bruciano. Ma è un passaggio necessario. Grazie per aver condiviso il tuo sentire.
Mi interessa L argomento
Ciao Maria, mi fa piacere che il tema susciti il tuo interesse! Se hai delle domande, scrivimi senza problemi. A presto!